Un soggiorno da studiosi

Stato iniziale
Questo soggiorno era proprio un disastro: composto da scarti di mobili di altri soggiorni e persino da un tecnigrafo ad ingombrare la stanza e basta.
Ogni progetto ha i suoi paletti, anche in quelli d'arredamento e qui ce ne erano molti.
  1. Un angolo della stanza non può essere coperto da mobili, perché esterno e suscettibile di condensa e quindi muffa (nelle case vecchie è normale)
  2. Siccome un altro angolo è per metà esterno e un terzo angolo è occupato dalla porta, rimane un solo angolo completamente sfruttabile, quello della foto.
  3. L'enorme quantità di libri, scatole, scatoline, ricordi, ecc..., da dover far convivere con 2 scrivanie per due computer e una stampante!
La primissima idea che mi è venuta in mente per tutte quelle cianfrusaglie è stata una bella cabina armadio nell'angolo sfruttabile, ma poi le due scrivanie ai lati non avrebbero comunicato. Quindi sono passata dall'armadio ai mobili da cucina, gli unici che permettono un alto tasso di sfruttamento dello spazio.
Schizzo prima idea progettuale
Per evitare l'effetto cucina sono stati scelti pensili con ante scorrevoli o a giorno e lo zoccolo è stato sostituito da pannelli di compensato spessi 1cm e rientranti dal perimetro esterno dei mobili base.
Schizzo secondo progetto
Era anche stato previsto un sofisticato impianto elettrico per servire adeguatamente le apparecchiature elettroniche ed un sistema di illuminazione sotto e sopra-pensile, ma il montaggio dei mobili così fuori dal comune è stato più costoso del previsto, quindi non sono stati trovati i fondi per completare il progetto.

Prospettiva di simulazione
Per evitare il l'appiattimento cromatico dato dai pensili bianchi, sono state tinteggiate le pareti con un giallo più deciso del color avorio originario.
Stato finale
Come per la cucina condensata anche in questo caso alla fine mi è venuto un lampo di genio: ho introdotto un pensile a giorno anche sulla parete di destra per sfruttare a pieno i due metri di parete interna disponibili.
Alla fine è stato trovato posto a tutto ed è avanzato anche dello spazio interno!

Angolo cottura condensato

Stato iniziale
 Dopo 20 anni di onorato servizio questa vecchia cucina andava proprio rottamata: le ante per l'umidità si erano deformate, così come il piano di lavoro alla giuntura nell'angolo, con il risultato di avere poco spazio di appoggio tra il rialzo della deformazione del piano e quello perimetrale dell'appoggio dell'acquaio. Inoltre lo sportellone dello scola piatti aveva creato anche dei bernoccoli a chi spazzando passava di là... Inoltre mancavano dei cassetti per le posate e le aperture delle ante non favorivano l'ingresso all'interno dei pensili della luce della porta finestra sulla destra.
Schizzo di progetto
 Il progetto iniziale prevedeva l'apertura verso l'alto del pensile scolapiatti, l'apertura opposta per gli altri pensili per favorire l'illuminazione naturale del loro interno, l'eliminazione della parte a giorno del pensile sopra la cappa, l'aggiunta di un cassetto sotto il forno, la sostituzione della cassettiera da 15 cm con un cestello scorrevole per le bottiglie e la sostituzione del mobile base da 40 cm con una vera cassettiera.
Siccome non è stato possibile trovare lo spazio per una lavastoviglie, si è pensato in un primo momento ad un acquaio con due vasche asimmetriche per non rubare troppo spazio al piano di lavoro.
Stato finale
Nella fase finale arrivano sempre dei colpi di genio: è stato aggiunto un pensile chiuso sopra lo scola piatti, l'acquaio è stato scelto con bordo sottilissimo e a doppia vasca simmetrica con coperchio in abs, che all'occorrenza offre un vasto piano d'appoggio e di scolo contemporaneamente. Per sfruttare inoltre tutta la parete di sinistra, è stato introdotto uno spessore di 5 cm tra il cestello estraibile di 15 cm e il mobile base per l'acquaio, ottenendo così un bordo largo 20 cm.
Il colore chiaro, poi, rende più ampio lo spazio.

Cucina in muratura

Stato iniziale

Schizzo prima soluzione

Assonometria prima soluzione

Prospettiva prima soluzione

Schizzo seconda soluzione

Assonometria seconda soluzione

Prospettiva seconda soluzione

Risultato finale

Risultato finale - Forno sopra la lavastoviglie
Purtroppo nel risultato finale manca il mobile alto pensato per riporre le scope. Errore mio: mi sono fidata troppo della piantina dell'appartamento che mi aveva dato il cliente. Da allora ho sempre fatto un rilievo accurato sul posto!

Tetto curvo ed evoluzione progettuale

Struttura semi-definitiva in c.a.



 La modellazione di questa cantina seminterrata, mi ha permesso di usare un comando di modellazione che non avevo ancora sperimentato: la copia polare.
La copia polare permette di copiare degli elementi definendo non un semplice spostamento parallelo ad una direzione, ma definendo un centro di rotazione ed un angolo. Così ho preso l'ultimo punto del tratto rettilineo della copertura e l'ho copiato secondo il centro e l'angolo sotteso dalla curva della copertura. In questo modo sono riuscita a scomporre la curva del tetto in segmenti abbastanza corti per poter modellare realisticamente la curvatura e il tutto con un unico comando, senza dover fare un passaggio in #autocad# per preparare un lucido da usare come guida in modellazione.
Un comando simile (genera polare) poi, a pochi giorni di distanza, mi ha permesso di modellare in un batter d'occhio una platea circolare, senza definire gli "spicchi" uno per volta!
Platea circolare
Questo era il motivo principale che mi ha spinto a scrivere questo post, ma andando a scegliere le immagini, mi sono resa conto di quanto è cambiato il progetto durante la progettazione.
Andiamo per gradi.
Bozza di struttura in carpenteria metallica
La prima bozza non aveva ancora la curvatura del tetto ed i muri contro terra non erano mesciati. E' servito comunque per un primo dimensionamento di travi e pilastri.
Struttura semi-definitiva in carpenteria metallica
La struttura semi-definitiva era già provvista di tetto curvo, mesciatura delle pareti e inoltre fu introdotto lo spessore variabile nella platea di fondazione.
Struttura definitiva in carpenteria metallica
Nella struttura definitiva in acciaio sono stati introdotti dei pilastri e delle travi per una migliore distribuzione dei carichi delle tamponature e per avere un supporto strutturale agli impianti di climatizzazione.
Ma non era ancora finita. I computi e le offerte delle ditte fatte su di essi, rivelarono che l'intervento era troppo costoso, così, la committenza cambiò radicalmente la tipologia costruttiva e furono rivisti anche alcuni accorgimenti di dettaglio, per ridurre drasticamente i costi di costruzione. Arrivando così alla versione definitiva vista all'inizio del post: in c.a. gettato in opera e senza scannafosso perimetrale.
Prima di arrivare al progetto definitivo, un progettista strutturale si ritrova a calcolare non uno, ma diversi progetti, cosa che i committenti non sempre capiscono...