Qual'è il colmo per un coordinatore della sicurezza?

Inciampare nelle e colle scarpe antinfortunistiche!
Non ci crederai, ma a me è successo veramente. Una mattina dovevo andare a controllare un getto in cantiere, allora mi sono vestita adeguatamente, mettendomi anche gli scarponcini antinfortunistici. Siccome non mi ero infangata e andavo di fretta, non me li sono cambiati e li ho portati anche per tutto il pomeriggio. Fatta sera, sono uscita dallo studio e sono andata in un negozio di giocattoli a comprare un regalino per la figlia di Laura, una mia cara amica. Nel frattempo gli scarponcini avevano cominciato a farmi male, così li avevo allacciati in modo diverso, non arrivando fino alla caviglia, ma fermandomi prima. Mentre stavo scegliendo un peluches, mi sono voltata e mi sono ritrovata a terra con un forte dolore alle ginocchia. Cos'era successo. I lacci, troppo lunghi anche se infiocchettati, del mio scarponcino destro si erano andati ad impigliare nei ganci che servono ad allacciare le stringhe fino alla caviglia sinistra; così voltandomi a destra, il piede destro era rimasto attaccato allo scarponcino sinistro, mentre tutto il corpo ha continuato ad andare a destra, cadendo. Così mi sono fatta due bei lividi alle ginocchia grazie e per merito delle scarpe antinfortunistiche: il colmo!

Amarezza

Attualmente sto seguendo la Direzione dei Lavori di un piccolo annesso in muratura portante. Sto faticando non poco a farmi fare le prove sui materiali. Il patrigno del cliente ufficiale, cioè il vero finanziatore dell'opera, non capisce a cosa servano le prove sui materiali dal momento che arrivano accompagnati dalle loro certificazioni. Gli ho spiegato più di una volta che vanno fatte per legge, ma proprio non lo capisce. Venerdì sono passata in cantiere e lo stesso patrigno mi ha chiesto se poteva spostare la porta, riducendo così lo spigolo di muratura portante da 100 a 50 cm. Ma non me lo poteva chiedere quando stavo progettando l'annesso? Meno male ho preparato due progettazione preliminari da far scegliere al cliente ufficiale! Peccato che il cliente ufficiale, poi, si sia rivelato non coincidente con il cliente effettivo! :-( Sabato sono andata a controllare le armature della copertura e sfortunatamente c'era anche il patrigno del cliente. Il controllo è stato un normale controllo, comprese le mancanze e le sviste che i carpentieri fanno, specialmente sull'armatura del solaio, che sembrava proprio essere stato armato a casaccio. A me non ha stupito più di tanto, ma il finanziatore, dopo che ho dato le mie disposizioni prima del getto, si è incazzato con me, lasciandomi a dir poco stupefatta! Secondo lui ero troppo pignola, che su qualche "ferretto" potevo chiudere un occhio e da qui è sbottato e si è sfogato per bene su tutto quello che non gli andava:
  1. nel mio progetto c'è troppo ferro (e non ho applicato la gerarchia delle resistenze!!)
  2. i controlli sui materiali sono troppi
  3. le porte nelle murature portanti si possono spostare, basta farci la cerchiatura
  4. ecc...
Al che sono sbottata anch'io e gli ho spiegato che:
  1. se gli altri sbagliano non sono certo tenuta a sbagliare anch'io tanto per uniformarmi,
  2. che le prove sui materiali sono atti dovuti prescritti dalla legge,
  3. che le cerchiature se le facesse fare da un altro ingegnere una volta collaudata la struttura, non certo da me su una struttura appena fatta e per giunta approvata dal cliente!
Dopo di che ha cominciato a calmarsi e ha superato se stesso: è arrivato persino a propormi di essere pagata di più, per "chiudere un occhio"!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Dopo avergli spiegato per l'ennesima volta che dopo il collaudo era libero di farci quello che gli pareva al suddetto annesso, si è calmato definitivamente ed ha offerto il caffé a me e all'impresario, con fare del tutto amichevole.

L'amarezza comunque non può non assalirmi: cerco di fare il mio lavoro al meglio, rispettando tutte le leggi dello Stato e questo è il risultato! Venire giudicata dagli addetti ai lavori, ma senza laurea o corsi di aggiornamento a quanto sembra, e per giunta derisa per aver preteso il minimo di legge. Per non parlare poi dell'attacco per aver verificato che l'impresario non aveva seguito il progetto! Ma come? Lui lo monta male, e la colpa è mia??!!
Poi dicono che la burocrazia fa passare la voglia di lavorare! Ma quale burocrazia? E' tutto il sistema che è sbagliato! Secondo me il committente, se privato, deve accollarsi tutte le responsabilità e gli ingegneri devono essere pagati dallo Stato per controllare i committenti.
Cosa ne pensi?

Una cantina a forma di chiesa



E' sempre un piacere calcolare le strutture dei progetti di Marco, un progettista esterno che ogni tanto ci chiede qualche calcolo. Un piacere, perché sa disegnare! Quindi non devo perdere tempo ad interpretare gli elaborati architettonici: le piante sono sempre congruenti con i prospetti e le sezioni, le misure sono sempre precise ed hanno sempre un senso. Una rarità di progettista, insomma! Non a caso non è un progettista di Grosseto... :-(
Ecco l'ultimo progetto modellato per lui: una cantina seminterrata.

Per una volta, mi hanno dato retta

La scorsa primavera ho fatto un corso di aggiornamento per Coordinatori della Sicurezza nei Cantieri temporanei e devo proprio dire mi ha alquanto allarmata. Così ho intensificato le visite al cantiere che sto seguendo come coordinatrice... è stato un po' deprimente rendersi conto che il proprio lavoro non viene tenuto in considerazione e che tutti, dal proprietario al direttore dei lavori architettonici, se la ridono alle mie spalle per le prescrizioni che do in cantiere e che riporto nei miei verbali di visita :-((

Ma stamattina ho avuto una piccolissima soddisfazione: ho trovato il parapetto provvisorio che avevo insistentemente richiesto da 2 mesi!!! Gli ho fatto subito una foto!
Possibile che ci si debba attaccare a questi piccoli aneddoti per riuscire a continuare a fare il proprio lavoro senza svilirsi troppo?

Ex fornace





Ritornando ad occuparmi di strutture, mi è capitato di mettere mano ad una vecchia fornace attualmente allo stato di rudere. La struttura originaria era di mattoni e legno. Qualcuno aveva proposto di ricostruirla interamente con una nuova struttura di acciaio (?!). Il nostro team, invece, ha proposto di ricostruirla in c.a. con coperture in legno e rivestimenti in laterizio, per rifarsi non solo nella forma, ma anche nei materiali alla struttura originaria.
L'idea è piaciuta ed è stata accettata dalla committenza.
La cosa interessante di questo incarico è stata la modellazione architettonica 3D, che ha preceduto quella strutturale.



Una manutenzione straordinaria particolare

Casualmente mi sta capitando in questo periodo di collaborare con il tecnico incaricato dal mio condominio di stilare un computo per la manutenzione straordinaria dell'edificio: rifacimento tetto e facciate, con eventuale revisione dei vani scala.
Un sogno che diventa realtà: sono sempre stata curiosa di sapere come fossero le distribuzioni interne degli appartamenti dei miei vicini, sempre, in ogni epoca ed in ogni condominio dove mi è capitato di abitare. E' più forte di me: sento proprio il bisogno di conoscere ogni angolo dell'edificio in cui vivo.
Il tecnico incaricato, il mio "boss", ha mandato proprio me a prendere negli uffici dell'#Edilizia# #Provinciale# di #Grosseto# la planimetria dell'intero edificio! E' stato emozionante assistere alla ricerca di questo elaborato nel faldone dedicato all'edificio dove abito.
Alla fine ci mancavano comunque le altezze per fare i prospetti, così ho dovuto comunque prendere qualche misura sul posto. Comodissimo uscire di casa la mattina e trovarsi già sul posto di lavoro! Sono bastate due mattine per ricavare le misure necessarie e l'intero edificio è stato ricostruito al PC in 2 o 3 giorni. Ed ecco il risultato schematico (ho evitato di modellare anche le modanature):