Scala esterna in acciaio

Modellazione strutturale

Questa scala esterna si è resa necessaria, perché l'impresa che stava ristrutturando l'edificio, di sua iniziativa, aveva demolito la scala in struttura mista (muratura e acciaio) che collegava il cortile con un ballatoio di distribuzione al piano primo.
Siccome mi era stato esplicitamente richiesto l'uso dei profilati rettangolari, ho adottato la scelta di prediligere i collegamenti flangiati, anche mediante lastre lunghe quanto la larghezza delle rampe. Questa scelta ha permesso la suddivisione della struttura in tre parti: rampa minore, pianerottolo e rampa maggiore; che sono state preparate in officina e zincate in stabilimento e successivamente montate in cantiere.

I gradini in telaio metallico destinati a ricevere le lastre di pietra, sono stati modellati come pesi aggiunti alla struttura mediante lo strumento "solaio".

Schema strutturale con indicazione vincoli interni



I cerchi rossi rappresentano le cerniere lungo l'asse forte della sezione, mentre la sfera azzurra rappresenta una cerniera sferica. I controventi per rendere rigida la "scatola" del pianerottolo a ventaglio, risultano addossati alle pareti esterne dell'edificio.
Piccola soddisfazione: il direttore dei lavori mi ha raccontato che il fabbro ha trovato così chiari i miei elaborati esecutivi, da non aver avuto bisogno di chiedergli ulteriori chiarimenti.

Annessino dietro casa

Il giovane proprietario di questo rudere si era proprio stufato: voleva recuperare l'esistente per sfruttare al meglio il giardino intorno. Ha chiesto ad un suo amico Perito di riaprire la pratica in Comune ed hanno chiesto a me per le strutture. Fortuna ha voluto che abitassi a soli 200 metri di distanza!
L'obiettivo era, avere il massimo spazio interno con la volumetria esistente. Con le NTC2008 non era più possibile fare dei pilastri 25x25, figuriamoci i tradizionali (almeno in Maremma) 20x40! Così ho proposto al committente due soluzioni: una intelaiata in c.a. con dei setti al posto dei tradizionali pilastri d'angolo ed una in muratura portante da 20cm di spessore, ammessa essendo in zona 4.
La scelta del giovane proprietario è caduta sulla muratura portante, e devo proprio ammettere che si è rivelata una scelta vincente, perché l'ultima volta che ci sono stata, nonostante il sole che picchiava duro, dentro l'annesso sembrava che ci fosse l'aria condizionata!
Ho modellato quindi la struttura con due distinti programmi di calcolo: uno per la verifica push-over della muratura portante e uno per la progettazione delle parti in c.a..
La direzione dei lavori strutturali è stata piuttosto agevole, vista la vicinanza del cantiere da casa mia!
Sul fronte della sicurezza, però, ho dovuto un po' faticare: essendo un lavoro cosiddetto "piccolo", il consigliere del giovane proprietario ha scelto una ditta esecutrice non all'altezza della situazione, basti pensare che il POS che mi hanno presentato dopo tante richieste era costituito da un pezzo di carta scritto a mano, dove alla voce "sostanze pericolose presenti in cantiere" c'era candidamente scritto "non ci sono"!!!!

Sole cocente

In questo condominio anche solo per mettere qualche tenda e altri piccoli dettagli, hanno dovuto chiamare un tecnico e far preparare una pratica paesaggistica con relativo foto-inserimento. Che sfiga abitare in un luogo tutelato paesaggisticamente!
FRONTE PRIMA DELL'INTERVENTO

FRONTE DOPO L'INTERVENTO



RETRO PRIMA DELL'INTERVENTO
RETRO DOPO L'INTERVENTO

Come una partita a tennis

In questo periodo lo studio con cui collaboro sta progettando la struttura di un grosso complesso abitativo: tre edifici di cinque elevazioni che hanno in comune un'unica autorimessa seminterrata. Dopo circa tre mesi dedicati alla sola modellazione, ora siamo giunti nel vivo della progettazione strutturale. Ci siamo resi conto che le vaste dimensioni del complesso possono rendere veramente pesante la gestione del modello da parte di un unico cervello, così lo stiamo portando avanti letteralmente a quattro mani. Ognuno però lavorando alla propria postazione e non solo.... Ci siamo accorti che facendo girare la struttura da un file salvato nel server comune dello studio, il calcolo era estremamente lento, così, per velocizzare la progettazione, conviene tenere il file sull'hard disk locale della postazione. In questo modo abbiamo iniziato a "giocare a tennis" con il file al posto della palla. Ieri sera il collega lo ha salvato sul server, stamattina l'ho copiato sul disco della mia postazione e ci ho lavorato sopra, prima di pranzo l'ho salvato di nuovo sul server per permettere al collega di lavorarci stasera, ecc... Speriamo che questa partita porti a qualcosa di buono!

Sostituzione manto

Sembrava un lavoretto facile facile, ma in realtà ci ho messo anche troppo: 2,5 giorni!
Tutta colpa del rilievo, che in realtà non è stato fatto: le piante ed i prospetti fornitemi erano stati "ricalcati" da una pratica precedentemente presentata per altri motivi e riguardante le singole unità immobiliari, quindi il disegno della pianta della copertura era stato ricavato da singole porzioni.

Solo al momento del posizionamento delle fotocamere virtuali, mi sono resa conto che il modello non corrispondeva alla realtà; certo è che variava di poco, ma per i foto-inserimenti anche una piccola differenza incide di molto! Anche i punti di scatto mi erano stati dati molto approssimativi ed i dati della fotocamera, me li sono dovuti cercare in rete. Come al solito il momento più difficile è stata la sovrapposizione del modello alla foto reale, che mi ha preso un'intera giornata.
Morale della favola: più sarà preciso il materiale che mi fornite e più veloce sarà la creazione del foto-inserimento!