Primo concorso di progettazione: scuola primaria per Volpago del Montello
E' stata senza dubbio una bellissima esperienza che mi ha insegnato tanto, visto che "sbagliando s'impara"! Mi ha riportato un po' indietro nel tempo, perché preparando gli elaborati, ho rivissuto le ansie tipiche da "pre-esame-universitario"; contemporaneamente, però, mi ha fatto anche capire quali siano i temi progettuali, che dovrò approfondire in futuro, per rendere la mia preparazione professionale più completa e competitiva.
Purtroppo il Tempo è il primo e più importante avversario da battere in competizioni di questo genere ed in questa prima sfida mi ha battuto in pieno: non mi ha permesso per esempio di completare il progetto con le sistemazioni esterne...
La relazione paesaggistica
Alcuni clienti e colleghi tecnici mi hanno chiesto di recente come si fa una relazione paesaggistica.
Quello che ho potuto imparare sulle relazioni paesaggistiche è merito di un seminario organizzato dagli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti, i quali hanno invitato i tecnici della Sovrintendenza a parlarne e a confrontarsi con noi progettisti.
E' emerso questo:
I contenuti della relazione in questione, quindi, saranno i seguenti:
Importante puntualizzare che le uniche cose renderizzate devono essere quelle che ancora non ci sono nella realtà, quindi è inutile limitarsi solo al rendering del progetto, renderizzando magari anche il contesto che rimmarrà invariato dopo l'intervento: questo è proprio quello che la Sovrintendenza non vuole vedere.
Quello che ho potuto imparare sulle relazioni paesaggistiche è merito di un seminario organizzato dagli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti, i quali hanno invitato i tecnici della Sovrintendenza a parlarne e a confrontarsi con noi progettisti.
E' emerso questo:
- quello che viene richiesto nella relazione paesaggistica è più semplice di quanto sembra,
- i tecnici della sovrintendenza sono persone meno burocrate di quanto ci si potrebbe aspettare.
I contenuti della relazione in questione, quindi, saranno i seguenti:
- descrizione dello stato di fatto con riferimento al vincolo, quindi è gradito l'inserimento di tutto ciò che possa favorire la descrizione stessa, come carte di vario genere, fotografie, planimetrie, ecc...
- descrizione dell'intervento progettato, con particolare riferimento all'aspetto esterno e alle sue relazioni con il paesaggio, quindi non occorre allegare tutte le tavole del progetto, ma solo quelle che ne spiegano l'esterno (planimetrie, sistemazioni esterne, prospetti, sezioni ambientali), in scala abbastanza "piccola", quindi in maniera alquanto schematica;
- spiegazione delle scelte progettuali e degli interventi di mitigazione, sempre e comunque in riferimento al particolare vincolo della zona in questione...e qui entra in scena il temuto "fotoinserimento".
Importante puntualizzare che le uniche cose renderizzate devono essere quelle che ancora non ci sono nella realtà, quindi è inutile limitarsi solo al rendering del progetto, renderizzando magari anche il contesto che rimmarrà invariato dopo l'intervento: questo è proprio quello che la Sovrintendenza non vuole vedere.
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