Possibile escamotage alla gerarchia delle resistenze

Vista la conclusione scioccante del corso di aggiornamento, il team di progettazione di cui faccio parte, sta vagliando tutte le possibili strade per aggirare la gerarchia delle resistenze. Il problema non è tanto il capacity design in sè, ma l'interferenza che questo genera con l'architettonico. Come si fa a dire agli architetti che in zone sismiche dalla 3° alla 1° non possono più prevedere pilastrini 30x30 o addirittura 20x40?!? Per non parlare poi delle imprese, ma quelle dovranno piano-piano adattarsi prima o poi, ma per gli architetti sarà più complicato, perché loro hanno il fiato dei clienti sul collo!
Ebbene, stiamo analizzando la possibilità di usare gli isolatori sismici. Per ora è soltanto una ricerca, ma potrebbe essere una strada praticabile. Che ne pensi? Hai avuto esperienze nella progettazione di edifici isolati alla base sismicamente? Se sì, come ti sei trovato/a?
Io ho appena iniziato lo studio del paragrafo 7.10 della nuova normativa e per ora sembra l'uovo di Colombo! A meno che il prezzo degli isolatori non salga vertiginosamente!

Nuova normativa - osservazioni parte terza

Nell'ultima lezione del corso di aggiornamento è stato esposto il processo di progettazione di una palazzina tipo in c.a.. Il relatore era pure imbarazzato dai risultati, perché del tutto inusuali e poco cantierabili. Alla fine c'è stata una "tavola rotonda" sulle problematiche generali della nuova normativa e... le conclusioni di uno dei prof. intervenuti sono state sconvolgenti: il c.a. non è un materiale adatto a rispettare la duttilità strutturale richiesta dalla nuova normativa in zone sismiche!
Personalmente sono rimasta allibita dalla conclusione! Tu, che leggi, se sei un collega ing., cosa ne pensi? Anche dalle tue parti sono arrivati alle stesse conclusioni?

Nuova normativa - osservazioni parte seconda

In una delle ultime lezioni del corso di aggiornamento è venuto fuori che il Direttore dei Lavori dovrebbe assere il Dominus del cantiere. Seeeeeee
Quando mai?! A volte gli operai non sanno neanche come sei fatto! Per essere veramente il "Boss", dovresti stare sempre lì in cantiere a controllare tutto, ma di solito la remunerazione non è abbastanza per un tale impegno: per sbarcare il lunario un ingegnere è costretto a portare avanti più lavori contemporaneamente. Ecco che viene confermata la mia teoria! Quella secondo la quale, senza tariffario minimo obbligatorio e sotto controllo, soltanto chi vive di rendita può fare l'ingegnere libero professionista; con la liberalizzazione delle tariffe, la libera professione è diventata un hobby e pure abbastanza costoso!

Nuova normativa - osservazioni parte prima

Sto studiando la nuova normativa per le costruzioni, il Decreto Ministeriale del 14 gennaio del 2008, diventato obbligatorio dal 1° luglio scorso. Ho anche seguito un corso di aggiornamento organizzato dal gruppo degli ordini professionali della costa toscana. Beh, il corso di aggiornamento non è stato inutile o totalmente insoddisfacente, come mi avevano raccontato alcuni colleghi delle provincie del nord, che lo avevano già fatto; mi ha aperto gli occhi su alcuni aspetti di base, senza i quali non sarei riuscita a capire il resto, senza considerare poi che mi è servito di stimolo per lo studio vero e proprio!
Quello che mi lascia ancora un po' perplessa è il grado di raffinatezza progettuale che la normativa pretende; ci sono anche una serie di eccezioni, che andranno vagliate attentamente e che presumo diventeranno di uso quotidiano.
Alla fine, però, da norma prestazionale, come ce l'hanno presentata, a me sembra sempre di più una norma prescrittiva. Per non parlare poi dei continui rimandi alle norme armonizzate europee, che credo proprio siano a pagamento! Tu, caro collega lettore/ice, che ne pensi?
Comunque la faccenda più spinosa, sarà affrontare la rivoluzione culturale, che la nuova normativa genererà inevitabilmente. Dagli Architetti, Geometri e Periti Edili, giù giù fino ai ferraioli, passando per gli impresari, dovranno tutti scontrarsi con i poveri strutturisti impegnati a far rispettare la legge, non soltanto perché è legge dello Sato, ma anche nell'ottica di tutelare il cliente, la sua sicurezza, ma ovviamente lui (cliente) la maggior parte delle volte non lo capirà.

Ecco che si fa sempre più necessaria la fiducia! Il cliente deve sempre, oggi più di ieri, scegliere il proprio professionista sulla base di una completa fiducia e se il professionista scelto non può fare determinate cose, deve sempre essere del cliente la scelta di un altro professionista che lo aiuti, sempre di sua fiducia. Senza la fiducia del cliente il professionista lavora male.

Scala con gradini a sbalzo



Si trattava di una ristrutturazione di un fabbricato esistente ex-rurale ed in muratura portante. Il cliente voleva collegare gli ambienti del piano primo, già adibiti ad abitazione, con il piano terra, che però era adibito a magazzino. L'unico posto giusto per una scala era proprio davanti all'unica porta-finestra che dava luce al fondo del magazzino. La mia preoccupazione principale è stata toccare il meno possibile la struttura esistente, quindi la scala non doveva alterarla. Il buco nel solaio si è fatto, ma la scala è stata poi di comune accordo fatta autoportante: composta da gradini a sbalzo giranti intorno ad un setto in c.a.
Quando ho scattato queste foto la padrona di casa era raggiante, molto soddisfatta della soluzione, e per me è stata la più grossa ricompensa!